Attualità

Correlazione tumore alla prostata e diabete di tipo 2, la scoperta è sorprendente

finanzarapisarda.com

Il pensiero comune, supportato anche dalla scienza, associa una cattiva alimentazione ed uno stile di vita scorretto alla maggiore probabilità di insorgenza delle malattie, non sempre però sembra essere così.

Tra le malattie più diffuse in Italia compare purtroppo sempre più spesso il tumore alla prostata una condizione di salute curabile che però viene spesso aggravata dalla presenza di altre complicazioni a livello di salute. Gli scienziati però hanno fatto recentemente una incredibile scoperta.

Il tumore alla prostata rappresenta circa il 20% della totalità dei tumori registrati in Italia e si manifesta più generalmente nei soggetti che superano i 50 anni di età. L’incidenza, secondo le statistiche, risulta essere maggiore nel Nord Italia, infatti rispetto al Sud, che conta 588 casi, l’Italia settentrionale raggiunge i 1.428 casi ogni 100mila abitanti.

Il dato, già preoccupante di suo, è ulteriormente aggravato dalle statistiche sulla guarigione che generalmente, nonostante si attesti su un ottimo 75%, può subire grandi variazioni a seconda della condizione generale di salute del paziente e d alla sua storia clinica, infatti sono molte le condizioni che potrebbero acuire la gravità del tumore.

Mantenere uno stile di vita sano, assicurandosi di fare sport regolarmente e di non avere carenze a livello nutrizionale, può quindi andare a limitare l’insorgenza di questa malattia, abbassando il rischio di comparsa del tumore alla prostata anche nel caso in cui ci siano delle predisposizioni genetiche.

Quale correlazione è stata scoperta tra diabete e tumore alla prostata

Il carcinoma prostatico tende ad insorgere maggiormente nei pazienti che rientrano in queste caratteristiche:

  • elevati livelli di testosterone
  • età avanzata
  • consumo abituale ed eccessivo di alcol o fumo
  • obesità
  • dieta alimentare ricca di grassi, carni rosse e cibi ultra-lavorati.
freepik

Per tutti questi motivi si è sempre pensato che il diabete di tipo 2 aumentasse la probabilità di sviluppare il tumore alla prostata, infatti nello studio del 2022, pubblicato sul National Library of Medicine, si può leggere che: “la sindrome metabolica (MetS), insieme ad altri fattori come l’obesità o l’ipertensione, aumentano la possibilità di sviluppare diabete e/o patologie cerebro e cardiovascolari”

Tuttavia, la scoperta che ha sconvolto il mondo scientifico ha evidenziato che: “I pazienti diabetici e i maschi con diabete mellito di tipo 2 (T2DM) hanno un rischio inferiore di sviluppare cancro prostatico rispetto ai pazienti senza T2DM, con l’aggiunta che i tumori di alto grado sono più comuni negli individui che non hanno diabete tipo 2”. Questa rivelazione cambierà sicuramente il modo di trattare il tumore e potrebbe portare ad una migliore comprensione dello stesso.