Canone di locazione, quando e di quanto può aumentare: cosa dice la Legge

Contratto di locazione Finanza Rapisarda

In questo momento più che mai si dibatte in Rete su una spinosissima situazione che riguarda il cosiddetto Canone di Locazione. Come si può ridurlo in maniera efficace e proficua, senza andare contro la Legge? È un diritto oppure no da parte dell’affittuario? E che cosa può imporre il proprietario? Tutto ciò che c’è da sapere al riguardo.

Con la crisi che impazza sempre più anche nel nostro Paese e con i rincari, che non accennano minimamente a diminuire e che hanno toccato anche tuti i settori, avere a che fare con un’aumento dell’affitto è una bella mazzata. Le famiglie italiane sono terrorizzate da ciò e chiedono se si possa fare qualcosa per cercare di evitarlo.

In poche parole si stanno domandano se è fattibile ridurre il Canone di Locazione oppure no. Oltre a ciò vorrebbero sapere su che basi sia possibile farlo e come muoversi per chiedere maggiori informazioni. Diciamo subito che sarebbe meglio trovare un accordo tra il padrone e l’occupante della proprietà.

Tuttavia se ciò non è possibile e ciò è qualcosa di estremamente fastidioso, bisogna necessariamente e tempestivamente fare ricorso al giudice. Inoltre è fondamentale sottolineare in maniera chiara sia i vizi che i difetti dell’immobile che lo rendono, almeno in parte, inutilizzabile.

Cosa dice la Legge

Tra l’altro sappiate che la Legge vieta espressamente al proprietario di aumentare il prezzo del canone nel corso del periodo di locazione, dandogli solo la possibilità della rivalutazione Istat dell’importo. Inoltre ciò può farlo solo se prevista nel contratto, altrimenti nulla da fare!

Contratto di locazione Finanza Rapisarda

Capite dunque bene che per richiedere un importo più alto si dovrà necessariamente stipulare un altro contratto di affitto dando però la disdetta nei termini previsti dalla Legge di quello precedente. C’è anche da dire che per rendere effettivo il nuovo accordo esso dovrà essere necessariamente comunicato all’Agenzia Delle Entrate.

In caso contrario non sarà valido e potrebbe persino scattare un accertamento fiscale nei confronti del proprietario. Non per nulla nella famosa dichiarazione dei redditi non sarà segnalata la cifra aumentata da lui percepita per l’affitto dell’immobile. Dunque ok per scritture private, ma occhio che siano regolarmente registrate! Altrimenti possono essere dei veri dolori!