Fenomeno dimissioni, perché gli italiani lasciano il posto di lavoro

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Negli ultimi anni sempre più persone decidono di lasciare il loro lavoro tramite le dimissioni volontarie, perché accade questo evento? Ecco i dati e le notizie riguardanti questo particolare fenomeno.

Il mondo del lavoro è al collasso ormai da parecchio tempo, con condizioni di lavoro precarie, stipendi da fame e molta instabilità. Dal periodo successivo al lockdown le dimissioni sono aumentate a dismisura, evidenziando un malessere generale di giovano e meno giovani.

Secondo i dati forniti dalle tabelle del Ministero del Lavoro, in cui vengono registrate tutte le comunicazioni obbligatorie sul mondo del lavoro, nei primi 9 mesi del 2022 ci sono stati 1,66 milioni di dimissioni volontarie, dato inferiore solo al numero di contratti giunti a termine e non rinnovati.

Il trend di aumenti legati alle dimissioni è cominciato subito dopo il lockdown, periodo nel quale le persone hanno preso consapevolezza delle proprie posizioni e delle condizioni in cui erano obbligate a lavorare ed hanno deciso di dare priorità alla propria salute mentale e fisica, troppo spesso trascurata e sottomessa a causa della povertà e delle situazioni di sfruttamento imposte dai datori di lavoro.

Considerando nuovamente le tabelle del Ministero del Lavoro si può anche notare come, solo nell’ultimo trimestre, le dimissioni sono state 562mila, registrando una crescita del +6,6% rispetto allo scorso anno. La segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti ha dichiarato: “I dati testimoniano la ripresa di una certa vitalità e mobilità nel mercato del lavoro, anche in ragione del superamento delle restrizioni da Covid”.

Dimissioni in aumento, il fenomeno spiegato dalla Cgil

Scacchetti continua: “L’aumento delle dimissioni può avere spiegazioni molto differenti: da un lato può positivamente essere legata alla volontà, dopo la pandemia, di scommettere su un posto di lavoro più soddisfacente o più ‘agile’, dall’altro però, soprattutto per chi non ha già un altro lavoro verso il quale transitare, potrebbe essere legato a una crescita del malessere delle lavoratrici e dei lavoratori dovuta anche ad uno scarso coinvolgimento e ad una scarsa valorizzazione professionale da parte delle imprese”.

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Dimettersi dal proprio posto di lavoro è sicuro una scelta molto complessa da fare, specialmente in un periodo in cui nemmeno il Reddito di Cittadinanza è più garantito, tuttavia il sentimento di insoddisfazione delle nuove generazioni potrebbe spingere l’Italia verso la creazione di personale più specializzato e di ambienti ed annunci di lavoro dignitosi.

L’ultimo dato mancante non ancora citato è quello dei licenziamenti, anch’esso in grande crescita rispetto al 2021, infatti nei primi 9 mesi del 2022 sono stati registrati oltre 557mila licenziamenti, totalizzando un aumento del +47%.