Occhiali gratis: chi lavora al pc ne ha diritto? Scoprilo

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La Corte di giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che è un diritto per chi lavora al computer avere gli occhiali gratis pagati dall’azienda. La sentenza di un Tribunale rumeno che dà ragione ai dipendenti.

Si è venuto a creare un precedente che potrebbe portare a grandi cambiamenti e vantaggi per gli impiegati che svolgono la loro attività lavorativa davanti allo schermo del computer. Cosa è successo e quali sono i cambiamenti che potrebbero presentarsi in futuro?

La sentenza a favore dei lavoratori ai terminali, occhiali gratis

Un impiegato che si trova davanti al computer per tutto il turno di lavoro, può richiedere ad avere un supporto per l’acquisto di lenti a contatto oppure di occhiali? Da quanto emerge dalla sentenza del 22 dicembre emessa dalla CGUE, Corte di giustizia dell’Unione Europea, il datore di lavoro dovrebbe sostenere il costo di acquisto degli occhiali.

Si tratta di un precedente storico che potrebbe portare a notevoli vantaggi per i lavoratori in ogni Paese membro dell’UE. Il caso esposto nel Tribunale rumeno riguarda il ricorso portato all’attenzione dei giudici da un cittadino della Romania. Il dipendente ha citato in giudizio il datore di lavoro dopo aver rifiutato di sostenere i costi di acquisto di occhiali da vista nuovi e ha vinto la causa. Ma perché i giudici gli hanno dato ragione? Approfondiamo l’argomento.

L’azienda deve comprare gli occhiali da vista a chi lavora al pc

È questa la decisione della CGUE che ha deciso di rispondere al ricorso portato in giudizio da un impiegato rumeno. Il cittadino che opera presso l’Ispettorato generale per l’immigrazione di Cluj ha esposto la sua richiesta di rimborso per l’acquisto di nuovi occhiali per importanti problemi della vista.

Il lavoratore ha spiegato che la problematica si è aggravata a causa del lavoro e delle tante ore passate davanti allo schermo del computer, per la scarsa o assente luce naturale e il conseguente sovraccarico neuropsichico. Condizioni per le quali l’ottico ha prescritto occhiali particolari che il dipendente ha pagato con le proprie risorse, il costo sostenuto è di 2.629 lei rumeni che equivalgono a circa 530 euro.

Un costo molto alto dovuto anche al fatto che il servizio sanitario nazionale della Romania non copre il rimborso di tale acquisto. Anche l’azienda non ha voluto sostenere parzialmente o totalmente la spesa. Per tale ragione, il cittadino rumeno, ha voluto citare in giudizio l’azienda presso il Tribunale di Cluj cercando di ottenere dall’Ispettorato generale la somma spesa ottenendo gli occhiali gratis.

Il primo tentativo è stato respinto dal Tribunale in quando l’art. 14 del decreto numero 1028/2006 non dà diritto al pagamento dei dispositivi correttivi ma solo quello di ottenerli in caso di necessità. Il dipendente non si è arreso e ha fatto ricorso alla Alta Corte per richiedere che la precedente sentenza venisse annullata per procedere al riesame del suo caso.

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La sentenza che stabilisce il diritto agli occhiali gratis

Il cittadino ha ottenuto ciò che voleva con la decisione definitiva della CGUE che stabilisce come l’azienda deve rimborsare i costi sostenuti dal dipendente per l’acquisto del dispositivo correttivo. Il lavoratore ha così avuto gli occhiali gratis in quanto indispensabili per svolgere il suo lavoro.

La CGUE ha presentato l’art. n. 9, comma 3, del decreto 90/270 che stabilisce le specifiche disposizioni per la sicurezza e la salute sul posto di lavoro per chi utilizza il computer. La normativa dice che il datore di lavoro è obbligato a fornire ai dipendenti i dispositivi correttivi o, in alternativa, a rimborsare i costi sostenuti dai lavoratori per acquistarli.

In questo caso le lenti a contatto o gli occhiali da vista sono ritenuti indispensabili per svolgere l’attività che prevede una permanenza continua e prolungata davanti ai videoterminali. Una sentenza storica che sarà presto utilizzata da altri lavoratori per ottenere occhiali gratis. Un precedente che porterà, probabilmente, a cambiamenti riguardo alla fornitura dei dispositivi correttivi sul lavoro.