I prezzi di questi alimenti ti faranno rabbrividire, la colpa è dell’inflazione

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L’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari sembra non rallentare nemmeno nell’ultimo periodo del 2022, l’inflazione infatti sta colpendo duramente ogni settore, raggiungendo livelli allarmanti.

Secondo i dati ufficiali l’inflazione di Novembre ha raggiunto l’11,8%, un record che l’Italia non vedeva da circa 30 anni ed i quali danni stanno raggiungendo ormai da mesi tutte le famiglie italiane, soprattutto quelle che vivono con un reddito basso e medio basso.

Gli aumenti di prezzo sono cominciati a partire dai primi mesi dell’anno quando, a causa dello scoppio della guerra tra Ucraina e Russia, le riserve italiane di gas naturale provenienti dai territori colpiti dagli scontri hanno cominciato a scarseggiare gravemente, creando una vera e propria crisi energetica. Come conseguenza di ciò non è cominciato ad aumentare il prezzo del gas ma anche di tutti gli altri settori di produzione.

Sfortunatamente il gas ha influito sull’aumento dei costi dei trasporti, ha inciso nella produzione di prodotti ed alimenti e quindi ha causato l’incredibile rialzo dei prezzi che è continuata anche nei mesi a venire, superando anche i provvedimenti presi dal Governo, il quale ha anche punito severamente le aziende produttrici di energia, le quali mettevano in atto delle vere e proprie speculazioni che peggioravano le situazioni dei cittadini.

Luce, gas, carburanti, alimenti e tutti i prodotti di prima necessità hanno subito aumenti vertiginosi tanto che, secondo le statistiche, la luce ha raggiunto il +239% per il mercato libero ed il +91,5% sui contratti stipulati con il mercato tutelato (la cui scadenza è stata prorogata a fine 2023) ed i prezzi dei trasporti sono cresciuti del +101%, tenendo soprattutto in considerazione i prezzi dei biglietti aerei.

Latte, olio e zucchero: i prodotti più cari del 2022

Anche il settore alimentare è stato gravemente colpito dall’inflazione, tanto che l’olio di semi è cresciuto del +52,3%, lo zucchero del +49%, il burro del +41,7% e il latte conservato del +33,1%. Anche i prodotti legati al Natale sono costati molto di  più, infatti pandori e panettoni hanno subito variazioni comprese tra il +37% ed il +59%.

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Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi ha più volte lanciato un allarme, dichiarando: La situazione dei prezzi è purtroppo destinata a peggiorare. Il rialzo delle accise su benzina e gasolio scattato oggi porterà ad ulteriori rincari dei listini al dettaglio per una moltitudine di prodotti, con conseguenze negative sull’inflazione e sul potere d’acquisto delle famiglie.

Sui prodotti non edibili legati al Natale (decorazioni, alberi, luci e così via) inoltre Rienzi esorta anche di effettuare maggiori indagini sul territorio in quanto: “non tutti i beni natalizi sono di nuova produzione e quindi non possono risentire dei maggiori costi di produzione, quindi i prezzi non sono in alcun modo influenzati dalla crisi energetica.”