Legge di Bilancio 2023: il nuovo regime forfettario a vantaggio dei lavoratori autonomi

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Il regime forfettario 2023 potrebbe dare belle soddisfazioni a tutti coloro che decidono di aderirvi.

La Legge di Bilancio 2023 ha lanciato una nuova soglia ricavi/compensi a 85.000 euro. Ciò permetterà di risparmiare circa 7.700 euro di contributi.

Risparmiare i contributi Irpef ed esenzione Iva è il sogno di tutti gli italiani. Ma, diciamolo, potrebbe non essere considerato più solo un sogno e questo grazie alla Legge di Bilancio 2023. La novità riguarda l’estensione del regime forfettario fino ad 85.000 euro.

Con tutte le probabilità del caso, ad essere avvantaggiati da questa decisione saranno i lavoratori autonomi. Si stima che, con la nuova soglia di reddito, tale categoria, pagherà fino all’800% in meno di Irpef rispetto alla categoria dei dipendenti.

A conferma di quanto detto, sono proprio i dati delle ricerche dell’Unione Italiana del Lavoro che hanno evidenziato proprio come un lavoratore autonomo con un fatturato annuo pari ad 85.000 euro, andrebbe a pagare quasi 27.000 euro in meno di tassazione Irpef.

La nuova Legge di Bilancio 2023 e il regime forfettario

Le condizioni dettate dalla Legge di Bilancio sono chiare. Potranno accedere al regime forfettario 2023 i titolari di partita Iva, gli imprenditori e i professionisti che hanno percepito compensi non superiori alla soglia di 85.000 euro e hanno sostenuto spese per un importo non superiore ai 20.000 euro lordi per compensi lavoratori. Di conseguenza, non rientrano nel beneficio del regime forfettario coloro che hanno ottenuto ricavi o compensi superiori a 100.000 euro, in quel caso verranno applicate le ordinarie regole di Irpef e Iva.

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Maggiori ricavi per i lavoratori autonomi

Se c’è una categoria da considerare “vincitrice”, quella è rappresentata dai lavoratori autonomi che, con le nuove regolamentazioni del 2023 andranno a pagare fino a otto volte meno rispetto ai lavoratori dipendenti. Si verrebbe, però in questo caso, a creare una vera e propria disuguaglianza tra le parti perché un lavoratore autonomo, come detto prima, con un fatturato di 85.000 euro all’anno andrebbe a pagare 27.000 mila euro in meno di Irpef rispetto ad un lavoratore dipendente che percepisce lo stesso reddito ogni 12 mesi. Da cosa dipende tale divario? Innanzitutto, chi aderisce al regime forfettario, andrà a pagare una tassa piatta al 15%, mentre i lavoratori dipendenti andranno a pagare una tassa Irpef che varia dal 23% al 43% e cambia a seconda del reddito.