Cosa si rischia con il conto bancario in rosso: meglio saperlo in anticipo

conto rosso
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Con la crisi che sta colpendo l’Italia sempre più spesso le famiglie rischiano di arrivare con il conto in rosso, soprattutto a causa degli aumenti delle bollette per le utenze di acqua, luce e gas che, se addebitate direttamente sul conto, possono regalare brutte sorprese.

Capire cosa può succedere ai titolari di un conto che va sotto lo zero può essere piuttosto difficile, soprattutto poiché non esiste una risposta univoca, in quanto le banche possono stipulare dei contratti con normative differenti, tuttavia è possibile individuare gli scenari principali ai quali il debitore potrà andare incontro.

Secondo i dati, nel 2021 i poveri assoluti nel paese ammontavano a 5,6 milioni di persone e rappresentano il 9% della popolazione italiana totale. Con il Covid, l’inflazione e la guerra tra Ucraina e Russia la situazione non ha fatto altro che peggiorare, soprattutto considerando il livello di occupazione che risulta essere tra i più bassi in tutta Europa.

Con queste condizioni disagevoli non è di certo raro finire con il conto in rosso, specialmente se in passato sono stati autorizzati i pagamenti automatici, i quali permettono alle aziende ed alle società di ricevere il pagamento di bollette, tasse e imposte in maniera istantanea al momento dell’emissione della fattura.

Molto spesso può capitare infatti che si diventi un debitore anche senza che ce se ne accorga dato che non sempre le banche inviano comunicazioni ai titolari dei conti correnti, i quali però possono essere sempre tenuti d’occhio tramite l’home banking, queste applicazioni sono infatti accessibili comodamente dal proprio smartphone a qualsiasi orario.

Cosa succede se finiscono i soldi sul conto

Nel momento in cui finiscono i soldi la banca provvede al blocco totale degli addebiti automatici i quali, per mancanza di pagamento, renderanno i clienti a tutti gli effetti dei debitori. A questo punto, come per l’omissione classica di un pagamento, le aziende creditrici potranno procedere con la sospensione dell’erogazione del servizio.

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Le banche tuttavia possono avere delle clausole contrattuali che si concentrano molto su questi avvenimenti, una di queste, chiamata “clausola dello sconfinamento”, permettere ai clienti di andare in rosso facendo però completare il pagamento delle rate o delle tasse, aspettando semplicemente l’accreditamento di denaro utile a sanare la situazione.

Se questa clausola non è stata inserita nel contratto, il debitore verrà considerato inadempiente quando:

  • il pagamento di un’obbligazione rilevante viene ritardata di 90 giorni
  • il pagamento da effettuare supera i 100 euro
  • lo scoperto arriva ad essere superiore all’1% del credito totale concesso dalla banca.