Protezione risparmi tramite Titoli di Stato: mai visto prima

Oggi il risparmiatore ha una esigenza ben precisa, quale? Ovviamente quella di salvare il proprio risparmio dall’inflazione. Del resto- dati alla mano- il rincaro dei beni al consumo ha raggiunto livelli che non si vedevano da tempo e- udite udite- i prezzi nell’ultimo anno sono saliti in Italia di oltre il 10%.
Chi ha i risparmi sul conto corrente ha già perso il 10% di potere di acquisto rispetto a 12 mesi fa. Ma come è possibile riuscire a salvaguardare il denaro risparmiato tanto faticosamente, evitando che venga falcidiato senza tante cerimonie- dall’inflazione? Esiste un modo?
La soluzione? Ve la dona la Posta!
Chi ha i soldi sul conto corrente ha trovato nei Buoni fruttiferi postali una soluzione alternativa assai efficace. I Buoni fruttiferi delle Poste sono- difatti- molto semplici da sottoscrivere a partire da 50 euro. Questi titoli non hanno- tra l’altro- costi di acquisto e non hanno costi di vendita. Capite pertanto che costituiscano – effettivamente- una scelta assai furba e intelligente per chi ha i risparmi su un conto corrente postale o su di un conto corrente bancario. E se vi può interessare, il Buono postale 3 anni Plus è stato appena emesso dalle Poste proprio per rispondere a questa esigenza. Dunque, perché non approfittarne? Ma vediamo ora di saperne di più…
I Buoni Postali utili
Il Buono fruttifero Plus ha molte caratteristiche positive, ma a essere onesti- non è tra i Buoni dal rendimento maggiore. Il risparmiatore che volesse spuntare il rendimento massimo tra i Buoni postali, dovrebbe- pertanto acquistare il Buono fruttifero 4×4. La sua durata massima è di 16 anni, ma si iniziano a ricevere gli interessi a partire dal 4° anno. Tuttavia, il rendimento massimo ottenibile da questo investimento è il 3% lordo annuo e a partire solamente dal 12° anno. Certo, ce ne rendiamo conto, questi rendimenti sono molto lontani dal coprire un’inflazione che oggi è superiore a 3 volte quel valore ma sono sempre meglio di nulla, no?
BTF Italia, la via d’uscita
Esiste- tuttavia- un’ alternativa valida che offra rendimenti superiori ma un grado di rischio identico? In molti-ovviamente- ve lo starete chiedendo e noi vi rispondiamo che sì, effettivamente esiste! Il suo nome? BTP Italia. In che cosa consiste e cos’è? Questo Buono del Tesoro poliennale è stato pensato sia per privati che per famiglie con il preciso obiettivo di ancorare i risparmi all’aumento dell’inflazione.
Non per nulla sia la cedola che il valore sono strettamente connessi e legati all’andamento del costo della vita che è un vero e autentici problema che- in molti casi- non ci fa dormire la notte.
Ma ritorniamo a parlare del BTF… Esso- guarda caso- fa valere i suoi vantaggi proprio in periodo di corsa dell’inflazione, esattamente come quello attuale, difatti – udite udite- una rivalutazione legata al costo della vita si aggiunge alla cedola fissa, distribuita semestralmente.
Qualche esempio pratico in suddetta e precisa direzione?
Pensate che il BTP Italia con scadenza a gennaio del 2030 (Isin: IT0005497000), al momento dell’analisi è quotato a circa 98,5 centesimi. A questo prezzo all’anno mediamente offre interessi fino al 10% con una strategia di mantenimento in portafoglio fino alla scadenza. Davvero niente male, vero?

Un’ultima soluzione
Tra Buoni postali e BTP il mercato offre anche una terza soluzione. Quale? I conti di deposito altro non sono che lo strumento assolutamente perfetto per chi cerca una valida alternativa ai soldi in banca e talvolta anche concorrenziali. Hanno- poi- garanzie di ferro per depositi fino a 100.000 euro e una vasta, o meglio, vastissima scelta di scadenze che gli rendono molto ma molto flessibili.