Pensione di reversibilità: cosa cambierà nel 2023, non sono cattive notizie

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Le novità in materia di pensioni di reversibilità – finanzarapisarda.com

Novità sul fronte pensione di reversibilità: aumento di importi e aiuti da parte del Governo.

Arriva il riconoscimento di tale pensione anche per l’ex coniuge che non riceveva l’assegno di mantenimento.

La pensione di reversibilità è un aiuto economico che viene riconosciuto dall’INPS ai familiari di un pensionato deceduto. Si tratta del pagamento mensile di una quota della pensione che veniva percepita dal defunto. Ad oggi sono state introdotte delle modifiche, infatti nel 2023 sono previsti diversi aumenti che cadono sulle prestazioni economiche previdenziali. E’ risaputo che il governo svolga un grande ruolo nell’offrire aiuto alle famiglie italiane che si ritrovano in uno stato di difficoltà. Gli anziani ricevono pensioni molto basse e ciò non consente loro di arrivare a fine mese. Le cose però stanno cambiando, in che modo?

Cosa aspettarsi dalla reversibilità nel 2023

La pensione di reversibilità rientra nei trattamenti previdenziali oggetto degli aumenti previsti per il 2023. Le novità dovrebbero essere introdotte a partire dal 1 gennaio 2023. La prima vera e propria novità riguarda il riconoscimento della pensione anche per l’ex coniuge che non riceveva l’assegno di mantenimento. Oltre ciò arriva anche la riduzione delle prestazioni per cumulo di reversibilità e di altri redditi percepiti dal familiare che ottiene la pensione di reversibilità. Nel caso in cui il coniuge sia separato, la Cassazione ne ha previsto la reversibilità anche se al coniuge non spettasse il mantenimento.

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Aumento fino all’1,9% rispetto all’anno in corso – finanzarapisarda.com

Di quanto aumentano le pensioni nel 2023?

I cambiamenti riguardano anche il valore stesso delle pensioni di reversibilità. Nel 2023 tutte le pensioni subiranno un aumento legato alla rivalutazione annua e per rispondere al caro prezzi che ha messo in difficoltà la situazione economica del nostro paese. Il tasso provvisorio fissato nella misura dell’1,7% potrebbe, nel 2023, arrivare all’1,9%. In poche parole, il rialzo dell’importo previdenziale dovrebbe partire da minimo 13 euro e un massimo di 50 euro.