A chi spetta il bonus matrimonio a fondo perduto? Come fare richiesta

Bonus matrimonio e ristoranti confermato per il 2022: vediamo a chi spettano i contributi a fondo perduto, a quanto ammontano e quali sono i requisiti economici.

A chi spetta il bonus matrimonio a fondo perduto? Scopriamolo nell’articolo, potresti esserci anche tu.

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Bonus matrimonio, vediamo a chi spetta e come richiederlo

Novità per il bonus matrimonio: la possibilità di ottenere contributi a fondo perduto per il settore wedding e della ristorazione è stata confermata anche per il 2022. Lo scorso 27 ottobre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del ministero dello Sviluppo Economico del 19 agosto. Il provvedimento contiene tutte le novità riguardanti i finanziamenti alle imprese che si occupano in particolare dell’organizzazione di cerimonie, dell’intrattenimento e della ristorazione.

Il decreto in GU pubblicato a fine ottobre modifica il decreto del ministero dello Sviluppo Economico del 30 dicembre 2021, che definiva i criteri e le modalità di erogazione del contributo per il 2022. Di base, le modifiche stanziano altri 40 milioni di euro per quest’anno, così da estendere il bonus per tutto il 2022.

Il bonus a fondo perduto per l’organizzazione dei matrimoni nasce come strumento per sostenere le categorie maggiormente danneggiate dalla pandemia e dalle misure restrittive messe in atto per contrastare i contagi. Per questo motivo, possono richiedere il bonus le imprese che svolgono come attività prevalente una classificata nei codici Ateco che seguono:

  • 56.10 – Ristoranti e attività di ristorazione mobile
  • 56.21 – Fornitura di pasti preparati
  • 56.30 – Bar e altri esercizi simili senza cucina
  • 93.11.2 – Gestione di piscine
  • 96.09.05 – Organizzazione di feste e cerimonie.

Inoltre, per poter richiedere il bonus è necessario che le imprese abbiano registrato un calo di almeno il 40% dei ricavi nel 2021 rispetto al 2019.

Bonus matrimonio? Ti spetta se hai questi requisiti, tutto a fondo perduto

Anche chi ha iniziato l’attività nel 2020 può fare domanda per i contributi a fondo perduto. In tal caso, il requisito economico riguarda il confronto tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dei mesi del 2020 successivi all’apertura della partita Iva con fatturato e corrispettivi del 2021.

Come riporta il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, tutti i dettagli sulle modalità di presentazione della domanda insieme alla scadenza da rispettare dovranno essere stabiliti con un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.

Il decreto, però, stabilisce già come verranno ripartite le risorse:

  • il 70% sarà diviso tra tutte le imprese istanti ammissibili
  • il 20% è ripartito tra tutte le imprese istanti ammissibili che presentano un ammontare dei ricavi superiore a 400mila euro
  • il restante 10% è ripartito tra tutte le imprese istanti ammissibili che presentano un ammontare dei ricavi superiore a un milione di euro.

Sarà l’Agenzia delle Entrate a erogare i contributi a fondo perduto sul conto corrente bancario indicato dal richiedente al momento di compilazione dell’istanza.